REAGENTI
Se l'odio genera violenza, l'indifferenza genera qualunquismo. Che è assai fastidioso. Perchè lascia spazio alla sopraffazione. E' come essere nel mezzo di una partita e lasciare che qualcun altro giochi al nostro posto e vinca. E' lasciare le nostre scelte in mano ad altri. Normalmente quelli sbagliati. La pacifica indifferenza - forse fonte di sogni tranquilli - ci ha fatto trovare al nostro risveglio personaggi come Silvio Berlusconi, una massa di pirla che accoglie con il saluto romano il neo sindaco di Roma, il ritorno dei Savoia in Italia (i Simpson a confronto sono un'icona di aristocratico buon gusto), Flavio Briatore (che ancora non si è capito perchè, dopo essersi fatto Heidi Klum e la Campbell, sia finito con la Gregoraci), l'algida Letizia Moratti, un papa che esprime la stessa carità cristiana di Hitler, e una marea di gente che canta "e Forza Italia, che siamo tantissimi!" facendo del nostro Paese un'enorme curva sud della domenica calcistica tutta bandieroni e tricchetracche. Me checcefrega, macheccemporta. Ci pensi qualcun altro.
Personalmente sono perplesso. Anzi sono vagamente incazzato. Ma poi chi l'ha detto che l'odio genera violenza? Magari si ferma un passo prima e un gradino più in alto. Per diventare impegno. Dissenso. Reazione. Il coraggio di un'idea. Che è molto meno faticoso della paura di trovarsi chiusi nell'armadio della distrazione di cui qualcuno ha buttato via la chiave.
Personalmente sono perplesso. Anzi sono vagamente incazzato. Ma poi chi l'ha detto che l'odio genera violenza? Magari si ferma un passo prima e un gradino più in alto. Per diventare impegno. Dissenso. Reazione. Il coraggio di un'idea. Che è molto meno faticoso della paura di trovarsi chiusi nell'armadio della distrazione di cui qualcuno ha buttato via la chiave.