Wednesday, April 21, 2010

IL MONDO DELLA TROTA

Di una cosa proprio non si sentiva il bisogno. Di un altro coglionazzo. Certo, con la Lega già ci avevamo fatto una certa abitudine al greve e al cattivo gusto. Sia che si trattasse di portare a pisciare i maiali nei terreni destinati alle moschee, o di esibire pubblicamente magliette offensive nei confronti dell’Islam provocando qualche piccola bomba qua e la. Certo, da’ da pensare un movimento indipendentista non si fa scrupolo di allearsi con il partito patriottico, italianista e nazionalista per eccellenza. Ma qui un punto di coerenza riesco ancora a trovarlo. Effettivamente la Lega ha nel suo DNA quei tratti razzisti, nazionalisti e o patriottici tipici dei fascisti e che i fascisti stessi hanno ormai pubblicamente rinnegato (tranne Daniela Santanchè, che non fa testo in quanto fuorviante non solo rispetto alla politica ma all’intelligenza in generale). Nessuna ragione trova invece il fatto che la Lega così avversa alla “Roma Ladrona” non abbia nessun pudore a insediare addirittura ministri nello stesso “covo di ladri” che dalle pagine dei propri organi di stampa non perde occasione di insultare. Anche approfittando del fatto che ormai la parola “vilipendio” con tutto il suo scandalizzato furore sembra esistere solo e unicamente riferita a Silvio Berlusconi. Comunque stavo parlando un coglionazzo. Un coglionazzo della Lega per la precisione. E anche un “figlio di papà” ma con un aspetto del tutto assimilabile ai “ragazzi di vita” di pasoliniana memoria (chissà che vergogna nei salotti del varesotto). Sto parlando di Renzo Bossi. Figlio del priapico Umberto, il ventiduenne rampollo delle camicie verdi soprannominato, non causalmente,“la trota”. Una trota, e che trota, che esce allo scoperto. Con un’intervista su Vanity Fair, in cui illustra la sua visione del mondo. Una visione articolata, non ci si fa mancare proprio niente nel “mondo con gli occhi della trota”. Bene, innanzitutto il giovane Renzo ai mondiali di calcio non tiferà Italia in quanto il Tricolore identifica un sentimento di cinquant’anni fa. Echecazzocentra, mi chiedo. Stiamo parlando di calcio, mica della parata del 25 aprile. Peraltro mi sembra che il tricolore ad occhio e croce sia un pelo antecedente al 1960. Per quanto mi riguarda, comunque, il giovane Renzo durante i Mondiali può tranquillamente andarsene al mare o dedicarsi a qualche pagliacciata pseudoceltica di quelle che i “lumbard” amano tanto. Ma passiamo più avanti e arriva la prima “perla”. Secondo il giovane Renzo infatti nella vita bisogna provare di tutto tranne i “culattoni e la droga”. Bene Renzo, se a ventidue anni non ti sei mai fatto una canna o un pippotto, e magari non l’hai neppure desiderato le spiegazioni sono due. O sei un bugiardo ipocrita o sei uno sfigato. Probabilmente entrambi. Sui “culattoni” (come li chiami tu) ti posso assicurare che non mordono e spesso fai anche fatica a distinguerli per cui tenersi alla larga da loro non sarà facile. Peraltro ricorderai senz’altro che Vittorio Sgarbi spesso ha legato lo status di culattone a quello di raccomandato. Si, parlava esplicitamente di “culattoni raccomandati”. Sul fatto che tu sia raccomandato non ci piove… Non è che si fa due più due e…Comunque se pensi che nella vita sia necessario provare un po’ tutto non mettere ma o se. Perché potresti sorprenderti di te stesso. E una canna ogni tanti fa un gran bene.
Andiamo oltre. Il “trotone” se la prende con la gente maligna e pettegola che lo considera ignorante pluribocciato. Beh, caro trotone, visto che sei stato bocciato per due volte tra i 15 e i 18 anni mi dispiace dirtelo ma sei esattamente pluribocciato. Se poi penso che neppure il “blasone” di quel nome così pesante (e certi pesi si sa quanto fanno comodo in certi ambiti) ti ha salvato dalla bocciatura il sospetto di una certa ignoranza viene spontanea. Diventa certezza leggendo la tua intervista e bocciature a parte. Affermi peraltro di studiare economia ma non in Italia. Dove allora? A Mendrisio? Affermi infine, non con poco coraggio, di non avere mai percepito uno stipendio di 12mila Euro nella tua posizione all’interno dell”osservatorio sull’Expo”. Ma come… Li percepivano tuo zio e tuo fratello come portaborse di Speroni e Salvini e tu niente? Le spiegazioni sono due. O sei bugiardo o sei un coglione. Propendo per un onesto status di bugiardo coglione. Tanto vale ammetterlo visto che, perdona la franchezza, ma senza quel nome alle spalle col cazzo che saresti consigliere regionale a 22 anni. E ti assicuro – poi concludo – che non c’è assolutamente nulla di cui essere fieri nel “non essere mai scesi a Sud di Roma”. Sono frasi da ignoranti. E non c’è assolutamente niente di cui essere fieri nel creare o promuovere giochi quali “rimbalza il clandestino”. Perché oltre che ignorante passi anche da stronzo. E se l’ignoranza può anche non essere una colpa, per la stronzaggine non c’è pietà che tenga.