Sunday, April 16, 2006

TENERO COME IL CUORE DEL CROTALO - capitolo 4

STEP BY STEP, HEART TO HEART, LEFT RIGHT LEFT, WE ALL FALL DOWN. LIKE TOY SOLDIERS. (Martika)

Coma girl non c’era più, dopo anni era uscita dall’universo televisivo che le era proprio. Era definitivamente entrata nell’universo che io le avevo creato. Plateale e psichedelica come la morte di Timothy Leary, tecnologica e gelida come i deliri neurali di William Gibson. Tuttavia sicuramente ne io ne lei ci saremmo aspettato che la sfera fosse così affollata al suo ingresso. C’era Jez, c’era mia madre, c’erano Finn e Jerry con tutte le loro presenza ingombranti e ormai prive di significato. Un Dio deve sapere provocare gli eventi. Staccai i cavi che tenevano in vita coma girl. Le diedi la morte, definitiva come forse lei aveva sempre desiderato. E in quell’istante fulmineo feci esplodere la sfera che tutto conteneva. Coma girl divenne una scintilla che si spense nel vuoto. Io avevo trentatre anni e mi votai definitivamente a sorella cocaina. Andavo al lavoro per tornare, almeno per otto ore al giorno Troy , il Dio che il mondo degli uomini voleva (voleva?) vedere. Era tutto fottutamente diverso. Il mio pubblico non c’era più, il Dio Troy non era che un esercizio di stile estetico e professionale portato avanti con consumata maestria ma decisamente stantio.
Era una domenica di luglio, il giorno in cui davvero il caldo rendeva il mio viso abbronzato gonfio e sudato come in preda ad una febbre tropicale. Un riga di coca dietro l’altra. Selen che gestiva tre cazzi insieme alla tv e il bicchiere grondante di whisky. La luce era lattiginosa e umida a Milano quel giorno. “Proviamo a tirare un po’ di più mi dissi”. “Dannazione un rivolo di sangue. Cazzo la camicia di shantung”. Che strano normalmente il percorso della polvere su, nella narice, la discesa nella gola con quel gusto amarognolo presagivano una forte accelerata al mio cuore e al mio stato di coscienza. Da un paio di tiri la mia vita stava rallentando (per la prima volta) e il mio battito cardiaco con lei. Che strano, per la prima volta badavo al mio cuore. Che cazzo di caldo faceva!

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