Sunday, October 28, 2007

BEDTIME STORIES - LA POLVERE

1979. Avere 21 anni ed essere famoso. Tanto famoso. Tanto da essere icona di una generazione perduta e maledetta. La generazione dello sprofondo, dove tutto è lecito perchè tutto è parte di un universo urlante e infernale, dove non c'è un futuro, dove si crea solo per avere qualcosa da distruggere e da uccidere.
Sei così famoso da essere intoccabile. Vai in prigione spesso e velocemente, ma altrettanto velocemente ne esci perchè un idolo non può certo essere recluso. Ti fai. Come tutti. Roba pesante, e ci sta tutta, perchè è parte del tuo sogno di immortalità. Ci sono feste, tante feste. Feste disperate, ora passate a punzecchiarsi ripetutamente le vene. Ne hai appena terminata una, nel tuo appartamento di New York, per celebrare l'ennesima uscita di galera (si dice infatti che tu abbia ucciso la tua fidanzata). E' mezzanotte e ti sei appena fatto. Con te c'è tua madre, che condivide la stessa passione per quella polvere che riscalda il sangue. Arriva presto il collasso. Ma è un piccolo dolore. Passa velocemente. Così velocemente che poco dopo le tre hai già voglia di nuova eroina. C'è sempre Anne, tua madre, ad aiutarti. Troveranno il tuo corpo il mattino dopo. E' addormentato in quel sonno freddo e calmo che si chiama morte. Quella morte che consacra. Quella morte che ha regalato l'eternità a un mito, il tuo, che probabilemente sarebbe stato destinato ad incenerire tra le effimere fiamme della fama.
Si dice che quell'ultimo sogno letale te l'abbia regalato proprio tua madre, che ha inserito quella siringa nel braccio con l'amore con cui si rimboccano le coperte ai bambini. E che, prima di spegnere luce e chiudere la porta, forse, ti ha sussurrato "buonanotte, Sid".

1 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Ben scritta la prima parte; la seconda un po' troppo enfatica (a volte bastano accenni: l'avevamo capito tutti che moriva)

4:08 AM  

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