Thursday, June 14, 2012

NORMALI DA LEGARE

Onestamente quando sento parlare di normalità ho un brivido che mi percorre la schiena. Quando sento parlare di diversità invece ho un'immediata pulsione a conoscere, confrontarmi e stupirmi. E quindi mi dichiaro ufficialmente anormale e fiero combattente della cosiddetta normalità. Beghina figlia di madre paura e padre pregiudizio. Baluardo di milioni di ipocrisie. Vecchia puttana nel cui nome uomini e donne sono stati torturati e ammazzati. Prendiamo i Matti, si quelli che una volta si rinchiudevano, si usavano per crudeli sperimentazioni pseudoscientifiche, si elettrificavano o si sbattevano in soffitta. Quelli che prima di essere ammalati erano una vergogna, un pericolo o un errore di Dio (mentre alcuni preti "scelti" da Dio si scopavano allegramente e "normalmente" i bambini senza che nessuno avesse da ridire). Quelli invisibili, di cui si parlava sottovoce. Poi i tempi sono cambiati. C'è stato Basaglia che ha messo la parola fine a manicomi ed elettrochoc. E la società ha fatto un passo avanti. Non un balzo, un semplice passo ma comunque importante. I matti da oggetto di vergogna sono diventati solo scomodi, ma almeno hanno cominciato ad esistere. Dico così perchè ricordo perfettamente che pure io, che sono stato depresso e quindi quasimatto, ho beneficiato dei salottini Junghiani. Ma anche se eravamo già nei primi anni '90, i miei genitori non hanno mai presentato le fatture al commercialista per le detrazioni fiscali. Non era il caso di farlo sapere troppo in giro. Certo, i matti non venivano più rinchiusi, torturati e ammazzati da tempo. Si guardavano semplicemente con un senso di "pietà" e toccandosi i coglioni. Poi nella gabbia dei matti ci sono entrato pure io. Ma mica me l'avevano detto. Nessuno mi aveva avvertito che i matti da un certo punto si sarebbero chiamati "normali" e che, sotto la maschera di impiegati, dirigenti, funzionari pubblici sarebbero stati in grado di infettare il mondo con il virus della violenza, del sadico ricatto e della sopraffazione. C'è di più, nessuno mi aveva detto che questi matti ci sono sempre stati, liberi e impuniti, e che, per distogliere l'attenzione dalla loro follia, puntavano il dito verso chi sognava troppo forte, visto che omosessuali, zingari e stranieri non erano in quantità sufficiente. Salvo poi riabilitarli, ma solo dopo aver ottenuto sufficenti garanzie di inoffensività e di morte imminente. E sotto queste condizioni poteva anche essere loro concesso di diventare famosi, andare in televisione, raccontare le loro storie e scrivere libri di poesie con cui commuovere il mondo (vedi Alda Merini). Si sa, nel mondo dei normali, se sei prossimo alla morte non fai più paura. Anzi sei l'anello funzionale al matrimonio fra buonismo e correttezza politica che, come tutti i matrimoni rende sereni, satolli e chi s'è visto s'è visto. Bene. E' tempo di divorzi. Perchè i matti, forti del loro sognare troppo forte, non stanno più a guardare immobili i treni che passano. Vogliono farsi vedere. Rivendicano il loro status e il loro sacrosanto diritto ad esistere e, in quanto vivi, ad avere un posto nel mondo dei vivi. E sabato prossimo sfileranno per le vie di Torino con una girandola in mano (monito sereno del coninuo mutare delle sorti umane). Con loro ci saranno quelli che li aiutano, li sostengono e che li amano in modo autentico (la pietà dei "poverini" eventualmente riserviamola ai cani randagi, ammesso e non concesso che lo siano). Ci saranno anche quelli come me che proprio perchè la "normalità" l'hanno serenanmente buttata nel cesso sono un po' matti. E orgogliosi di esserlo, basta non essere normali. Il Torino Mad Pride sarà una festa dell'umanità e per l'umanità in ogni forma. Per abbattere i muri invisibili ma più duri del cemento armato. Per contestare le nuove norme in materia di assistenza psichiatrica presentate dallo psichiatra parlamentare Carlo Ciccioli (di dichiarata fede fascista) che di fatto vorrebbe riportare il disagio psichico nella cruda invisibilità della segregazione nei manicomi. E quindi bisogna esserci, o almeno testimoniare a sostegno. Perchè è necessario ed è necessario ora. Per confondersi con i matti, celebrare e difendere la loro dignità, e per dare un'opportunità a chi si dovesse sentire un po' troppo normale di vedere i propri margini di miglioramento. Per saperne di più: https://www.facebook.com/#!/events/148722331926330/ http://madpridesito.jimdo.com/ http://video.repubblica.it/edizione/torino/il-torino-mad-pride-abbatte-i-confini-tra-follia-e-normalita/98109/96491